In questi giorni la Regione è sotto il tiro incrociato di amministratori e associazioni di categoria, per avere emanato una delibera che obbliga i sindaci di diverse città marchigiane a prendere alcuni provvedimenti contro l'inquinamento atmosferico. Un provvedimento inutile, inadeguato, insufficiente, inapplicabile, sono solo alcune definizioni con la quale è stata accolta la delibera. Di fatto alcuni sindaci non vorebbero fare nulla, altri vorrebbero salvarsi la faccia, altri ancora (come Pesaro e Fano) tentano di trovare delle vie indolori per ridurre l'inquinamento ed i pericoli per la salute, ma vorrebbero non essere i soli a farlo. La direttiva Regionale non è certo coraggiosa, anche perché non impegnando in alcun modo (ne finanziariamente, ne a livello legislativo) chi la emessa, scarica il peso politico di misure impopolari sui sindaci, a pochi mesi dalle elezioni locali. Ma non hanno grandi meriti neanche quelle amministrazioni che, con fatica e lentezza, hanno adottato le domeniche ecologiche o hanno previsto le targhe alterne o il bollino blu. Questi provvedimenti sono solo dei palliattivi che andranno ad incidere in maniera irrilevante nella quantità o concentrazione di inquinanti, ma permetteranno di affermare, a chi li applica, che è stato fatto il possibile per fronteggiare questo problema.
La verità è che chi ci amministra, ma anche gli operatori economici ed i cittadini, non vogliono ammettere (ma forse non se ne rendono conto) che se si vogliono ottenere risultati tangibili occorrono sacrifici economici, occorre abbandonare vecchie abitudini, occorre cambiare stile di vita.
I cittadini devono rinunciare a prendere la macchina, anche se è più comoda di un altro mezzo di trasporto, gli amministratori devono investire di più su infrastrutture per la mobilità a basso impatto ambientale e sul trasporto pubblico e meno in altri settori, i commercianti devono rinunciare, nel breve periodo, a in fettina dei loro guadagni.
Solo se nasce questo patto di solidarietà si riuscirà a vincere la battaglia contro l'inquinamento e il caos da traffico. In caso contrario resteremo bloccati nello nostre scatole di latta, ammorbati dai gasi di scarico, ma felici di poter far ciò che più ci piace…….ma fino a quando?

Fano, 11/1/2004